Putin finirà per mangiarsi tutto quanto. Sta già vincendo in Siria, ha iniziato un vertiginoso avvicinamento all’Egitto, ingloberà la Crimea o, proprio al massimo, farà in modo che sia indipendente. Zitto, zitto sta accovacciato dietro all’Iran pronto ad approfittare delle cazzate di Obama, ha allargato la propria influenza in Africa (specie in quella meridionale) e chissà cos’altro farà nei prossimi mesi.
La fotografia di Sergei Lavrov (ministro degli esteri russo) accanto a un desolante John Kerry (ministro degli esteri americano) dopo il summit sulla Crimea è l’immagine perfetta per descrivere lo stato attuale delle cose. Un vecchio marpione della politica internazionale (Lavrov) messo a discutere con un poveraccio che di politica internazionale non sa nulla (Kerry). E’ come far combattere Tyson con Paperino.
A Putin bisogna riconoscere di aver approfittato al massimo degli enormi errori in politica estera di Obama. E se qualcuno pensa di riuscire a fermare lo slancio di Putin si sbaglia di grosso semplicemente perché non ha un rivale degno di questo nome. Obama ha dimostrato tutta la sua vigliaccheria prima in Siria e poi con l’Iran. Di cosa volete che abbia paura Putin? Di un cacasotto come Obama?
Ora speriamo che il Presidente russo non decida seriamente di volgere la sua attenzione al resto del Medio Oriente, ammesso che non lo stia già facendo visto che è pressoché ufficiale che l’Egitto sia passato sotto l’influenza russa, perché la situazione diverrebbe davvero critica per tutti. E il Medio Oriente è una vera polveriera e francamente non vedo persone, anche diplomaticamente parlando, in grado di contrastare lo zar Putin.