Quella che noi chiamiamo in Occidente “separazione” è cio che altrove, in altre culture, si chiama “ripudio”.
L’istituto del ripudio è nella nostra cultura espresso nella sua forma più estrema e integralista.
La donna, ripudiando l’uomo, lo priva istantaneamente della sua casa, dei figli, di gran parte del suo reddito e del suo patrimonio.
Lo stato permette poi, spesso, un ulteriore accanimento sull’ex coniuge, fiancheggiano la donna in un’azione persecutoria che ha come finalità l’annientamento della persona.
Lo scopo finale è quello di permettere alla ex moglie di costituire un’altra famiglia, con un nuovo compagno, senza intralci.
Questa forma estrema di ripudio non è riscontrabile in nessuna civiltà essendo, un po’ ovunque, il contratto matrimoniale, un presidio contro eventuali abusi nei confronti dei coniugi e dei bambini nati nel matrimonio.
L’istituto del ripudio è nella nostra cultura espresso nella sua forma più estrema e integralista.
La donna, ripudiando l’uomo, lo priva istantaneamente della sua casa, dei figli, di gran parte del suo reddito e del suo patrimonio.
Lo stato permette poi, spesso, un ulteriore accanimento sull’ex coniuge, fiancheggiano la donna in un’azione persecutoria che ha come finalità l’annientamento della persona.
Lo scopo finale è quello di permettere alla ex moglie di costituire un’altra famiglia, con un nuovo compagno, senza intralci.
Questa forma estrema di ripudio non è riscontrabile in nessuna civiltà essendo, un po’ ovunque, il contratto matrimoniale, un presidio contro eventuali abusi nei confronti dei coniugi e dei bambini nati nel matrimonio.
