La tirannia della moda

imagesGeorg Simmel afferma che due sono le condizioni essenziali per la nascita e lo sviluppo della moda, in assenza di una delle quali, la moda non può esistere: il bisogno di conformità e il bisogno di distinguersi. La moda, secondo Simmel, esprime quindi la tensione tra uniformità e differenziazione, il desiderio contraddittorio di essere parte di un gruppo e simultaneamente stare fuori del gruppo, affermando la propria individualità. In questo breve testo sulla moda Simmel utilizza una categoria piuttosto efficace per ragionare sul nostro presente che è quella della tirannia della moda. La moda, comunque la vogliamo intendere, è in grado e di fatto esercita una grandiosa tirannia nel nostro tempo perché impone se stessa come categoria, come orizzonte di riferimento a cui nulla può sottrarsi. “BISOGNA ESSERE ALLA MODA!” è uno dei grandi imperativi che continuamente viene reclamizzato tramite i media. L’essere alla moda diventa un grande imperativo a cui nessuno può sottrarsi. La moda è paradossale, perché impone una identificazione tramite diversificazione, cioè la moda promette al singolo individuo, un look inimitabile e poi paradossalmente rivolge la stessa promessa a tutti gli individui della società e dunque di fatto produce una diversificazione che produce sempre di nuovo l’identificazione complessiva con il modello unico, illudendo appunto gli individui di essere unici e inimitabili, alternativi e controcorrente di fatto riallineandoli sempre con il modello dominante tramite il quale la moda esercita la sua tirannia. Tutto questo, nello spirito del tempo si impone di esercitare una vera e propria pressione all’essere sintonizzati con le tendenze dominanti. La moda ha come caratteristica anche quella di essere funzionale alla velocizzazione su cui strutturalmente si regge il capitalismo, il quale è essenzialmente economia di tempo. Il capitalismo ha nella velocizzazione dei ritmi la propria essenza, la merce tempo di lavoro sociale cristallizzato nel prodotto e quindi il processo di circolazione e di produzione tende sempre in funzione della crescita dei profitti a velocizzarsi sempre più. In questo senso la moda con diritto può essere intesa come un modo artatamente gestito per far circolare più rapidamente le merci, tramite quella forma di ubsolescenza programmata con cui tramite le strategie pubblicitarie e le reclame televisive si dichiarano fuori moda merci il cui valore di utilizzo è ancora pienamente vivo e tuttavia vengono dichiarate fuorimoda e quindi si impone il ricambio non solo delle merci ma anche degli stili per essere alla moda.

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