La guerra all’Isis va bene se la combatte Obama, non va bene se a farlo è Putin. I raid della Francia di Hollande vanno bene, non vanno bene se i raid a farli sono i caccia russi. Ricordiamo ancora l’arrembante attacco portato dal napoleonico Nicolas Sarkozy alla Libia di Gheddafi, con tutti i danni di immigrazioni derivanti da una guerra che non ci voleva eppur nessuno ha battuto ciglio contro il criminale Sarkozy. Obama invece di occuparsi dei suoi caccia che bombardano in Afganistan ospedali con gente inoffensiva e indifesa, dà la colpa a Putin che con i suoi caccia sta abbattendo le roccaforti dell’Isis in Siria. Il Presidente Americano pretende la testa di Assad perché a suo dire ha soppresso la protesta del suo popolo, ma protegge il regime Saudita con il record di esecuzioni di condanne a morte dove appunto in media applica un’esecuzione ogni due giorni.
I motivi sono palesi e riguardano l’arroganza americana che ha caratterizzato la linea dei Paesi alleati succubi di tale arroganza dal dopoguerra fino ai nostri giorni. Una falsa democrazia che è fondata su una oligarchia con al comando le lobby finanziarie che con lo stesso potere strozzano le economie dei paesi alleati e dettano ordini al presidente fantoccio comandante in capo dell’esercito più potente al mondo. Una società basata sulla finanza e poco sul lavoro basta vedere il film di Kubrik Eyes Wide Shut ove si narra il vero volto massonico di questo paese oppure il film Too Big to Fail (troppo grandi per fallire) – Il crollo dei giganti è un film che narra la crisi finanziaria di Wall Street iniziata nel 2008 e che i Big della finanza hanno spostato sulle economie dei paesi europei, facendo pagare a noi i loro brogli finanziari.
Però l’America ha le risorse per uscire da questi empasse purtroppo, per ora con ripercussioni all’estero con questo presidente inutile e inadeguato.
Quindi il disegno destabilizzante degli USA è chiaro, meno male che il mondo è un condominio dove un ispirato Putin può fare la differenza…