C’era una volta la Libertà

La libertà di un Popolo coincide con la libertà individuale di ognuno di noi e la vera libertà individuale non può esserci senza la sicurezza economica ed indipendenza. Quanto più si affama il popolo, tanto più si rafforza la dittatura.

La dittatura, perciò, si sostanzia di due principali elementi: la povertà della gente e la mancanza di lavoro; parametri questi, fortemente presenti e dilaganti nella nostra società attuale e rivelatori del DNA di una NUOVA DITTATURA. Colui che ancor’oggi “osa” pronunciare la parola “Costituzione” o “senso di responsabilità” per difendere i propri loschi interessi partigiani, diviene risibile.

La “Costituzione” in particolare è quell’elemento sacro che contraddistingue i popoli incivili dalle culture “avanzate”, sostenendo la teoria che l’uomo è libero nella giusta misura in cui la propria libertà non diviene costrizione altrui.

La stessa “Costituzione” detta i principi delle suddette libertà che interagiscono tra loro e come tutte le cose umane va aggiornata nelle parti dinamiche di politica pratica e quotidiana, mentre per contro va mantenuta intatta nei precetti che legano etica, morale e diritti-doveri.

Da queste premesse discende l’accusa che rivolgo ai prepotenti dittatori moderni dell’Italia. Costoro si sono impossessati della nostra Terra con la pretesa di fondare una grande Unione Europea, oggi naufragata in un mostro che causa la morte delle singole Costituzioni Popolari, del passato, presente e futuro delle Nazioni aderenti e agevola vassallaggi medievali a favore di mafie economiche e sociali. Costoro amano definirsi “ europeisti” e tutto ciò che non è “europeista” diviene, per conseguenza, “populismo” definendo così il grado di imbecillità di chi sostiene queste divisioni.

L’architettura fondamentale liberticida è chiaramente esposta nei trattati europei firmati dall’Italia con particolari e maggiori responsabilià di quell’ammasso catto-comunista che oggi si riconosce in una setta autodefinita per ironia e mancanza di fantasia: Partito Democratico.Libertà non è l’occupazione paramilitare maggioritaria delle cariche pubbliche: dalle Presidenze delle Camere Parlamentari ai vertici delle Magistrature di qualunque livello. Libertà non è l’occupazione settaria del comando delle ultime centrali d’interesse pubblico. Libertà non è abbandonare il proprio ruolo democratico per arricchirsi con elementi simili alla monarchia se non alla dittatura. Libertà non è decidere il futuro del popolo (es. scelta di aderire all’Europa) senza averlo consultato. Libertà non è votare per i “nominati” dai segretari di partito. Libertà non sono le candidature fuori delle proprie circoscrizioni e quindi fuori dalla diretta conoscenza dei votanti. Libertà non è abolire il proprio sistema monetario per aderire ad una moneta (euro) che nessuno ci ha ancora spiegato su quali basi reali di controvalore si fonda. Libertà non è la creazione di Milizie internazionali (Eurogendfor) che sanno tanto di SS tedesca. Libertà non è aderire ad un complesso europeo da ultimi della classe (con un cambio monetario infame!). Libertà non è far parte di una confederazione di popoli con cittadini disuguali e con trattamenti economici differenti. Libertà non è la distruzione della propria Sovranità di Popolo. Libertà non è il signor Giorgio Napoloitano, comunista e forse con delle turbe arteriosclerotiche per incipiente vecchiaia. Libertà non è il signor Amato, il signor Prodi, il signor D’Alema e tutti gli altri vecchi personaggi da Corte dei miracoli politica, “ex” della Prima Rerpubblica. Libertà non è “porre” sul podio di comando un giovincello inesperto (il signor Renzi) col proposito di fargli fare quello che si vuole. Libertà non è trasformare il Senato in una specie di Duma sovietica o socialistoide capace di assicurare un futuro antidemocratico ed oligarchico al Paese. Libertà non è creare ributtanti caste di sempre più ricchi e sempre più poveri. Libertà non è tollerare la malagiustizia, la malapolizia, la malasanità, l’abbandono delle struttute scolastiche, l’indifferenza totale per gli anziani che sono la memoria storica del Paese (l’antigerontofilia). Libertà non è tolleranza verso altri popoli con diverse culture sociali e religiose ospitati con falso buonismo e senza regole. Libertà non è rinchiudere nelle patrie galere innocenti in attesa di giudizio. Libertà non è tollerare il distacco dalla normalità lavorativa della casta dei Magistrati. Libertà non è disfarsi degli avversari politici attraverso la mannaia di una magistratura di regime. Libertà non è la crescita della prostituzione, dell’amoralità sociale, dei donnicidi, dei suicidi di Stato (o omicidi!!!), della tolleranza del vagabondaggio e della delinquenza straniera. Libertà non è impedire la proprietà privata attraverso tasse ingenerose ed inopportune.Libertà non è privarsi dei mezzi nazionali di trasporto o comunque limitarli o trasformarli in vagoni bestiame. Libertà non è portar guerra ad altri popoli facendo finta di portare la pace quando è risaputo che la “pace” non prevede dotazioni di armamenti. Libertà non è il completo abbandono del controllo delle Banche che determinano i tassi d’usura modellandoli in modo da creare una esclusività funzionale e di cartello. Libertà non è per i cittadini divenire solo numeri senza considerazione di aver avuto un passato. Libertà non è disuguaglianza tra difesa ed accusa nei procedimenti penali. Libertà non è avere da rispettare più di 180.000 norme (leggi). Libertà non è abbandonare nelle mani di popoli stranieri due nostri valorosi soldati (i due marò dell’India!). Libertà non è disoccupazione o occupazione per meriti di “famiglia”. Libertà non è avere prefetti, come capi dell’esercito di Antipa, rappresentanti il degrado civico della Nazione.
Si potrebbe continuare e scrivere libri arricchendo ogni voce precedente con esempi e particolari riferimenti agli anni della nostra traballante Repubblica fondata nel 1948.

Purtroppo la storia ci ha insegnato che i dittatori vestono la divisa militare, oggi non è più cosi, oggi sono giovani, belli, ricchi, in giacca e cravatta.

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